Che cos’è la clownterapia?
Detta anche terapia del sorriso è una tecnica di terapia d’appoggio praticata da clown volontari ospedalieri, che hanno affrontato una formazione iniziale per lavorare in ambito sanitario. per alleviarne lo stato d’ansia e la sofferenza dei ricoverati.
Per un essere umano, il ricovero e la degenza in ospedale sono quasi sempre causa di forte stress o comunque di disagio. A partire dagli anni 80, da esperienze in America e in Europa, si è dimostrato che con la “terapia del sorriso” si possono raggiungere risultati valutabili anche dal punto di vista medico. La clownterapia risulta essere di grande aiuto nella cura delle malattie in quanto attenua lo stress e riducono il bisogno di farmaci.
La nostra Associazione Ricoclaun, promuove la clawnterapia dal 2004 nell’ospedale di Vasto in tutti i reparti, dell’ospedale di Vasto, nell’Istituto San Francesco, nelle case famiglie e dovunque c’è bisogno di noi.
I volontari clown sono persone appositamente formate, con un corso di formazione base di 30 ore più altre 100 ore annue, e che grazie alle competenze acquisite offrono la loro simpatia, gioia e la loro allegria per migliorare la degenza o il soggiorno dei ricoverati convinti che la risata possa essere una terapia alternativa.
I volontari claun Ricoclaun, sono persone comuni, di ogni età e professione, che indossano un camice bianco, come quello dei medici, dipinto a colori vivaci e personalizzato con disegni attinenti al nome del clown stesso. Al camice si aggiungono vari “attrezzi”: ciucci, papillon grandissimi, cravatte sgargianti, pantaloni larghi e colorati, naso rosso, stetoscopio finto, pettini giganti, burattini…
Si cimentano in gag, giochi di prestigio, sculture con palloncini e così via. Li accolgono l’entusiasmo dai più piccoli e il divertito stupore degli adulti, li compensano a volte una risata, a volte il cenno di un sorriso. Non occorre essere artisti per diventare volontari clown, e neppure essere medici: è sufficiente avere voglia di giocare e di mettersi in gioco, di guardare il mondo con allegria e di donare un pò del proprio tempo.
La squadra di clown che entra , sia in corsia che in altre realtà, è sempre composta da un minimo di due ad un massimo di quattro clown.
Il volontario entra nel reparto “in punta di piedi” e come prima visita si reca dal personale medico o infermieristico per chiedere se è possibile in quel giorno effettuare servizio. Questo è un passo fondamentale dal momento che potrebbero esserci degenti in particolari situazioni critiche.
L’ingresso nelle stanze dei pazienti avviene in modi particolari: suonando campanelli immaginari, aspettando il consenso dei bambini, o degli adulti, incastrandosi nella porta e chiedendo aiuto ai bambini per liberarsi.
Una volta nella stanza ci si presenta: si chiede il nome, l’età, senza però mai riferirsi alla malattia. Questa piccola intervista serve ai clown per cominciare a conoscere il paziente. Capire il carattere del paziente bambino o adulto è molto importante perché le visite dei volontari-clown sono sempre “personalizzate”. Si passa poi allo spettacolino: i clown aprono le loro borse da dove esce un’infinità di giochi come palline da giocoliere, giochi di magia, pupazzi parlanti, oggetti dai mille rumori, strumentini musicali, ecc. Inizia così una sorta di complicità tra i clown ed i pazienti che si lasciano trasportare in un mondo di fantasia evadendo dalla realtà ospedaliera. Nei reparti per adulti è spesso gradito lo spettacolino di revival musicale o giochi di intrattenimento musicale (musichiere…) anche e soprattutto in dialetto. Il giorno della visita dei volontari-clown in tutto l’ospedale regna il buon umore. Durante le visite dei Volontari-clown, i bambini ridono e i medici e le infermiere sorridono, e così anche i genitori ritrovano il coraggio di sostenere i loro figli nel cammino verso la guarigione.
W la Ricoclaun