Ma la clownterapia non può andare anche a casa? Quasi per caso l’esperienza Ricoclaun

2In questo lungo periodo di pandemia, la Ricoclaun non ha potuto effettuare i soliti servizi in ospedale, né nelle case di riposo, per motivi di sicurezza, così come moltissime associazioni di clownterapia in tutt’Italia.

Qualche giorno fa ci ha telefonato la signora Marina. Lei ci conosceva per le nostre attività di clownterapia nel territorio, e ha provato a fare una richiesta insolita: “Potete venire a casa mia per rallegrare zio Alfredo, che è anziano, vive in Belgio ed è qui in vacanza, ma non sta molto bene? Abbiamo un ampio giardino, possiamo stare a distanza, in sicurezza…”.

3Anche se è tempo di vacanza, clown Eric, Rico, Gioia, Pallino e Nuvoletta dell’associazione Ricoclaun hanno accettato la richiesta.

Oggi pomeriggio eravamo un po emozionati e penso che anche Marina e la sua famiglia lo fossero. Zio Alfredo non era stato avvisato, perché dovevamo fargli una sorpresa. E’ stata come una piccola festa, dove hanno avuto un ruolo centrale le canzoni dialettali vastesi, quelle di una volta, che hanno immerso tutti in un mare di ricordi, che hanno emozionato, commosso e dato al tempo stesso allegria.

4Poi Marina ci ha fatto salire a casa sua per fare un saluto al signor Vincenzo, un allegrissimo signore, che per problemi di salute non poteva scendere. Anche lui è stato piacevolmente sorpreso dalla nostra festosa presenza e ci siamo emozionati insieme.

La nostra colorata presenza ha creato una distrazione dalle preoccupazioni, ha creato un’allegria che ha contagiato tutti grazie anche alle canzoni dialettali abruzzesi e vastesi, perché quelle note conosciute, creano negli anziani un insieme di ricordi, di emozioni, in un clima di puro divertimento.